Attualità

Sud Sudan, Mani Tese al fianco dei contadini per migliorare la produzione agricola


09/09/2014

La nostra missione nel paese africano dilaniato dalla guerra civile 

Mentre ad Addis Abeba continuano, tra alti e bassi, le trattative tra il Governo del Sud Sudan e il movimento di opposizione guidato da Riak Machar per giungere ad un accordo di pace e alla formazione di un governo di unità nazionale (per informazioni sulla situazione del Paese è possibile consultare il blog di Bianca Saini http://www.nigrizia.it/bloggers/saini), ci siamo recati nel Paese dal 20 agosto al 5 settembre per una missione di monitoraggio e programmazione delle attività.

pomodori1
Pianta di pomodoro nel villaggio di Biringi

La visita si è svolta in due tappe principali: a Wau dello Stato del Western Bahr El Ghazal e successivamente nella capitale Juba e nel Payam (divisione amministrativa) di Lobonok. Nella zona di Wau abbiamo visitato le attività del progetto Rivitalizzare la produzione di cibo su base comunitaria nella zona di Wau. In particolare 4 dei 18 campi dimostrativi (uno per ognuno dei gruppi di contadini beneficiari), che grazie al progetto sono stati coltivati recentemente nel pieno della stagione delle piogge.

Presso il campo del villaggio di Biringi nel Payam di Bagari, i pomodori promettono bene, grazie alle piogge dei giorni immediatamente precedenti alla visita, mentre ancora un po’ indietro sono le melanzane. Nel campo è stata scavato un pozzo che permetterà la coltivazione di ortaggi anche durante la stagione secca, mentre per arachidi, sorgo e manioca, i tre prodotti tipici dell’agricoltura dell’area, il campo dimostrativo si sta rivelando molto utile per sperimentare nuove tecniche di coltivazione e sementi a ciclo corto.

I contadini lavorano in gruppo due giorni la settimana guidati da Antony e Peter, operatori del partner locale WDG (Women Development Group). Nel Payam di Beseila lavora invece l’altro partner di progetto WOTAP (Women Organization for Training and Promotion) e l’animatore Levi ci ha presentato il lavoro nei campi di Ngolimbo2 e Safa 3. Qui abbiamo trovato dei vivai molto curati, dove vengono piantati i semi per gli ortaggi e la frutta per portarli a una minima maturazione prima di trapiantare le piantine nei campi.

Vivai nel villaggio di Safa

In generale il progetto procede bene, i gruppi di contadini sono quasi tutti ben organizzati e molto impegnati. Si attende il raccolto che avverrà nei prossimi mesi per valutare l’impatto di questa prima stagione di sostegno alla produzione agricola.

Rientrati a Juba la visita è proseguita nel payam di Lobonok ha permesso di incontrare l’associazione di contadini KIFA, impegnata nella coltivazione di manioca, sorgo e arachidi con l’obiettivo di produrre un surplus per la commercializzazione. L’associazione gestisce inoltre il mulino e la macchina per la trasformazione delle arachidi in pasta, realizzato grazie ad un progetto conclusosi lo scorso anno.

Mi sono recato infine nel villaggio di Karpeto, dopo aver attraversato a stento un fiume in piena, dove si è svolto l’incontro con il comitato di gestione del mulino e del magazzino recentemente completati e inaugurati. Sono stati realizzati nell’ambito del progetto Sostegno all’ associazionismo contadino e alla filiera della manioca nella provincia di Lobonok. A Karpeto abbiamo incontrato gruppi di contadini molto attivi, sia uomini sia donne, con molti feddan (l’unità di misura utilizzata in Sud Sudan che corrisponde a 0,42 ha) coltivati ad arachide e la messa a dimora della manioca a ciclo corto in corso di svolgimento. Pur con le difficoltà del contesto, con il Sud Sudan in preda ad una guerra civile, prosegue dunque il lavoro e i progetti di Mani Tese nell’ambito dello sviluppo rurale, settore chiave per garantire la sicurezza alimentare della popolazione e per il futuro del Paese.

 Giovanni Sartor, Responsabile Area Cooperazione di Mani Tese 

trova tutti gli articoli
 
Commenti

iscriviti alla nostra newsletter
Ricevi i nostri aggiornamenti