Giosuè

Mi chiamo Giosuè De Salvo. Nella vita faccio l’attivista e per lavoro, dal 2010, sono il responsabile dell’area advocacy, educazione e campagne di Mani Tese.

Dopo una laurea in economia aziendale, due anni di consulenza strategica e un master in relazioni internazionali, sono arrivato – tramite un inserzione su Lunaria.org (ve la ricordate?) – dritto dritto al cuore del movimento volgarmente detto “no global”. Era marzo 2002, otto mesi dopo il G8 di Genova e un mese dopo il secondo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre. Iniziavo a lavorare alla LILA – Lega Italiana per la lotta contro l’AIDS e il mio capo si chiamava Vittorio Agnoletto (ve lo ricordate?).
Oltre ad essere il responsabile scientifico dell’associazione, Vittorio era portavoce del Genoa Social Forum e uno dei membri italiani del coordinamento internazionale del FSM/WSF.
Con lui ho gestito progetti di cooperazione in Sudafrica, ho fatto campaigning contro i TRIPS del WTO e per l’accesso gratuito ai farmaci essenziali, ho svolto il ruolo di ufficio stampa e di segretario politico, prendendomi cura delle mille relazioni all’interno del “movimento dei movimenti”. E così ho continuato a fare nel 2004 quando “siamo” stati eletti al Parlamento Europeo e abbiamo portato le analisi e le proposte del movimento dentro le istituzioni, contribuendo a farlo funzionare come un vero e proprio intellettuale collettivo.

Alle Europee del 2009 però le cose non sono andate bene: Vittorio non è stato rieletto a causa dello sbarramento della lista in cui si ripresentava come indipendente. Proprio sul più bello. Proprio quando avevamo capito il funzionamento della macchina UE, ci hanno ributtato da questa parte delle barricata. Poco male. La lotta per un altro mondo possibile si gioca a vari livelli e se hai ben chiaro dove andare, Mani Tese, è il posto giusto dove atterrare. Qui puoi coniugare impegno e professionalità, puoi sperimentare, non scegli in modo opportunistico di fare rete, qui ti concepisci solo come nodo di una rete e senti intimamente e quotidianamente che la politica è “sortirne tutti insieme e tutto il resto è avarizia”. Lo diceva don Lorenzo Milani (ve lo ricordate? …sono sicuro di sì).