18/02/2021
Nary*, una bambina cambogiana di 12 anni, ha alle spalle un passato di violenze e di soprusi. Un giorno un uomo la trovò a camminare da sola per le strade di Poipet e decise di portarla al centro di accoglienza di Damnok Toek che dà rifugio ai bambini vittima di trafficking e abusi.
Prima di essere salvata, Nary viveva con la madre insieme al nonno, in un villaggio nei dintorni di Poipet. La madre aveva perso la memoria dopo un incidente stradale in cui aveva battuto la testa e non riusciva a ricordare neanche il nome del marito, sparito nel nulla dopo la nascita di Nary.
Il nonno, inoltre, si era risposato e, vivendo con la famiglia della nuova moglie, concedeva alla figlia e alla nipote soltanto una piccola stanza sul retro della casa dove non c’era elettricità.
Come la madre, anche Nary soffriva di scarsa memoria ed era incapace di riconoscere i volti e di interagire con le persone. Quando arrivò a Damnok Toek, non sorrideva, non parlava con nessuno e non era nemmeno in grado di leggere e scrivere.
Al centro di accoglienza di Damnok Toek, il caso di Nary venne poi analizzato dalle autorità locali e si scoprì che la bambina, in passato, era stata violentata dallo zio adottivo. Lei aveva anche provato a raccontare l’accaduto alla sua famiglia, ma non le avevano creduto, considerandola mentalmente instabile o comunque pensando che avesse inventato la storia.
Ora, però, le cose vanno molto meglio: al centro di accoglienza Nary partecipa alle attività, parla con il personale, aiuta a innaffiare il giardino e a raccogliere le verdure. Grazie alle lezioni ricevute, ha anche imparato a leggere e scrivere e sta continuando la sua preparazione per poter frequentare la scuola attraverso il progetto di educazione non formale.
Al centro Nary è circondata da nuovi amici ed è diventata una ragazza felice, che si gode la sua infanzia. Grazie al supporto ricevuto dallo staff di Damnok Toek, Nary sta facendo progressi nel superamento del trauma subito e piano piano sta uscendo dal suo guscio.
*Nary è un nome di fantasia per proteggere la privacy del minore.