Diari | Ambiente

2. “PANDA MITI!” (“PIANTA ALBERI!”) IN KENYA


09/03/2017

Il Kenya, nel corso degli ultimi anni, ha visto una crescita molto sostenuta della sua economia. Un incremento, però, ancora insufficiente a una diffusione del benessere al di fuori dei poli urbani principali e caratterizzato da una forte diseguaglianza fra zone urbanizzate e resto del Paese. Uno ogni sei scellini spesi in consumo domestico nazionale è infatti consumato nella capitale Nairobi.

Le aree rurali giocano tuttavia un ruolo principale nella produzione agricola e nella conservazione del patrimonio faunistico e forestale, che la forte pressione demografica e gli interessi economici hanno fortemente sfruttato: la superficie forestale del Paese è passata dal 12,5% nel 1963 fino al 2% del 2008. La forte pressione mediatica e l’impegno di personaggi pubblici come il premio Nobel Wangari Maathai hanno permesso che, almeno a livello di politiche, vi fosse un impegno di ritorno della superficie forestale pari al 10% entro il 2030, ancora ben lungi dall’essere raggiunto.

La zona forestale è proprio al centro degli interventi di Mani Tese e del partner locale NECOFA in Kenya in quanto cruciale per il ciclo dell’acqua, la lotta all’erosione e la depauperazione dei suoli e la conservazione della biodiversità, senza dimenticare il contributo cruciale nell’assorbimento dell’anidride carbonica atmosferica e quindi nella lotta globale al cambiamento climatico.

La zona di intervento del progetto è la foresta di Mau, riconosciuta dal governo come una delle cinque water towers del Paese. Il complesso forestale, il più esteso del Kenya, è all’origine di oltre 12 fiumi, che sono centrali per alcuni fra i più delicati e importanti ecosistemi del Paese, soprattutto il fiume Mara, fondamentale per la zona del Masai Mara, patrimonio mondiale dell’umanità, riserva naturale nonché principale meta turistica del Paese. La foresta gioca anche un ruolo importante nell’approvigionamento del bacino del lago Vittoria e quindi indirettamente del fiume Nilo e dei laghi Baringo e Nakuru, entrambi importanti mete turistiche.

Nell’ambito del nostro progetto, finanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo, l’equipe di Mani Tese e NECOFA ha lavorato alla realizzazione di oltre 20 vivai e alla distribuzione di oltre 1 milione di alberi. Gli alberi distribuiti hanno un duplice scopo: quelli piantati lungo il fiume Molo e i suoi affluenti servono al consolidamento degli argini e alla lotta all’erosione dei suoli, gli alberi distribuiti a gruppi o piccoli agricoltori vengono piantati all’interno dei loro appezzamenti. L’obiettivo è quello di destinare agli alberi almeno il 10% dell’area di ogni farmer per favorire la riforestazione, la lotta all’erosione dei suoli e la fornitura di biomassa per i consumi famigliari.

 

I contadini infatti, soprattutto donne, grazie alla presenza di alberi nel loro appezzamento possono disporre di una fonte di legname continua che per 10-15 anni, attraverso la potatura, rappresenterà una fonte energetica per la famiglia. Al termine della vita utile, gli alberi potranno essere venduti ricavandone un reddito che aiuterà la famiglia e la successiva piantumazione.

Il nostro impegno a fianco dei piccoli produttori della foresta Mau usa approcci integrati che vedono la comunità protagonista nella salvaguardia e protezione della foresta.

“Panda miti!” (“Pianta alberi!” nella lingua Kiswahili) è un imperativo di giustizia che tutti noi dovremmo applicare per salvare il nostro pianeta.

Dai il tuo contributo concreto per la lotta al cambiamento climatico: con 10 euro aiuti a fornire a una famiglia contadina gli alberi necessari per il loro appezzamento!

Dona ora!

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Il progetto AID 010149/MATE/KEN è cofinanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo e implementato da Mani Tese e dal partner locale NECOFA. 

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