26/04/2017
Bibi era un rapper famoso in Guinea-Bissau. Bibi-MC era il suo nome d’arte. Negli anni tra il 2010 e il 2012 riempiva discoteche e suonava in tutte le radio locali. Le sue canzoni raccontavano di vite di giovani guineensi ed erano sulla bocca di tutti gli adolescenti sia a Bissau che nelle regioni interne. Poi la droga, l’alcool, l’incapacità di gestire il successo. Essere sulla bocca di tutti, quando sei nato nella terra di nessuno, può essere un peso difficile da sopportare. E ancora le feste, le ragazze, i litigi, la cocaina e, infine, l’omicidio.
Bibi entra in carcere nel 2012, in concomitanza con l’inizio delle attività di Mani Tese dentro la prigione di Bafatá, dove viene rinchiuso. Qui, il rapper si trasforma rapidamente in un fabbro modello, che abbraccia le attività di formazione di lavorazione del ferro con grande passione e volontà. Frequenta prima i due anni di formazione, poi, nell’ultimo anno, si occupa del tutoraggio ai nuovi alunni con generosità e dedizione. Con la chitarra, inseparabile amica degli anni di prigione, è sempre pronto a comporre una musica per gli ospiti e per gli eventi. Compone musica anche per Mani Tese, per gli ospiti dall’Italia e per i suoi lavoratori.
Bibi era un omone, dal corpo gigante e dalla voce delicata. Ma questo corpo, da un giorno all’altro, senza preavviso, ha iniziato a dare problemi. Stanchezza, debolezza, sangue dal naso. Bibi affronta le prime visite all’ospedale di Bafata ma i medici non riescono a diagnosticare di cosa si tratti. Poi la mediazione con il Ministero di Giustizia e il trasferimento all’ospedale di Bissau, il meglio che questo Paese possa offrire, occasione rara per i detenuti con problemi di salute. Lì, dopo tre giorni di ricovero, muore il 13 marzo del 2017.
Dal giorno dopo, tutte le radio locali hanno ricominciato a suonare le sue canzoni, proprio come nel 2010.
Il gigante Bibi è morto. Come, in questo paese dalle troppe morti giovani, non lo sapremo mai.
Per saperne di più sul nostro progetto di reinserimento sociale e promozione dei diritti dei carcerati in Guinea Bissau.