Il Contesto

Il progetto si è svolto nel bacino del fiume Molo, che nasce dalla foresta Mau e sfocia nel lago Baringo, una delle zone da un lato strategiche per la sicurezza alimentare del Paese e dall’altro cronicamente affette da crisi climatiche e ambientali, dovute al degrado del territorio ed allo sfruttamento intensivo delle risorse forestali. In particolare si evidenziano: a monte erosione, riduzione della conservazione dell’acqua e della fertilità del terreno; a valle riduzione del regime delle piogge e della portata dei fiumi, con picchi di piena imprevedibili e conseguenti frequenti alluvioni.

NECOFA Kenya è la sezione locale di una rete presente in 13 Paesi dell’Africa Sub Sahariana, composta da agronomi africani esperti in agricoltura ecosostenibile, interessati alla ricerca ed alla diffusione nel continente delle pratiche relative attraverso l’insegnamento ed il lavoro di sviluppo a base comunitaria. In Kenya lavora con 176 gruppi comunitari.

Kenya

Baringo County, Kenya

Nakuru County, Kenya

 
Gli obiettivi

È facile capire cosa rappresenti per la salute pubblica di una comunità poter disporre di un’acqua potabile, senza vermi, parassiti, batteri, funghi, sali velenosi. Un simile bene in molti paesi africani è tutt’altro che scontato.

Con questo progetto si è voluta verificare l’efficienza di un nuovo potabilizzatore a energia solare, sperimentato in vari paesi e di cui Mani Tese ha coordinato la sperimentazione in Kenya.

Dettagli di progetto
Paese

Kenya,

Località

Contee di Baringo e Nakuro, provincia della Rift Valley,

destinatari

5000 persone, delle quali 2350 sono studenti

 
Le Attività

I potabilizzatori, forniti gratuitamente dall’associazione Sun4People, hanno una potenzialità di 20 litri/ora. Funzionano ad energia solare, vengono installati su di una pedana di cemento e hanno quattro diversi filtri (filtro per sedimenti, filtro a carboni attivi, filtro per ultrafiltrazione e filtro ad osmosi inversa).

La tecnologia Sun4Water è relativamente nuova e quindi, innanzi tutto, per poter testare con efficacia i prototipi vi è stata una forte opera di formazione e sensibilizzazione. Sono state quindi realizzate formazioni nei diversi siti e una generale a Nakuru, usando il materiale di documentazione inviato dall’azienda produttrice, per familiarizzare lo staff con le procedure di raccolta dati, piccola manutenzione e supporto della comunità locale.

Parallelamente alla fase formativa sono state realizzate visite a tutti i siti interessati dall’intervento, durante le quali si sono aiutati i beneficiari a formare un comitato di gestione, responsabile per la corretta gestione e sicurezza del sistema filtrante.

Il consumo dell’acqua prodotta da ciascun sistema filtrante come misura di sicurezza è stata autorizzata solo dopo che il laboratorio della Diocesi di Nakuru ne ha confermato la potabilità.

La sperimentazione è stata effettuata su 17 apparecchi, installati prevalentemente in prossimità di scuole e dispensari. Particolare cura è stata posta per proteggere il sistema da animali o da malintenzionati, usando gabbie di ferro o reti di acciaio.

La sperimentazione, durata 6 mesi, ha fornito una serie di evidenze estremamente utili, fra cui la più positiva è l’assoluta capacità del sistema filtrante nell’eliminare la contaminazione batterica, che è una delle principali cause di malattie gastrointestinali anche mortali.
Più problematica è l’eliminazione di sali minerali, se presenti in quantità particolarmente elevate.

Queste ed altre considerazioni serviranno per migliorare in futuro l’efficienza dei filtri. In ogni caso circa la metà dei sistemi filtranti installati è tuttora egregiamente funzionante ed offre un servizio inestimabile alle comunità che ne hanno beneficiato.