Impresa sociale al femminile e valorizzazione delle filiere agricole in Benin

Coinvolgere le donne riunite in gruppi perché nelle zone rurali hanno un ruolo centrale e con loro si può sconfiggere l’insicurezza alimentare, recupero cibi locali in Italia e Benin con attività educativa.

Il contesto

Il dipartimento dell’Atacorà, al confine con Togo e Burkina Faso, ha vissuto per alcuni decenni una forte dipendenza dal sistema produttivo del cotone, che ha scoraggiato le comunità a investire sulle produzioni agricole per alimenti. Dopo il declino del sistema sovvenzionato del cotone le comunità sono alla ricerca di una differenziazione produttiva e lo stesso governo locale ha ricominciato a promuovere e investire sulle filiere agricole di prodotti alimentari. La copertura di bisogni calorici giornalieri non supera per la maggior parte della popolazione 1.300 kcal al posto delle 2.400 minime necessarie per un adulto attivo. I bambini sono la categoria più vulnerabile: più dei due quinti dei bambini con meno di cinque anni accusano un ritardo della crescita ed il 39% dei casi di mortalità infantile è legato alla malnutrizione.

Gli obiettivi

Il progetto Impresa sociale al femminile e valorizzazione delle filiere agricole in Benin, della durata di 24 mesi, ha concentrato la sua attenzione proprio sullo sviluppo delle filiere agricole, coinvolgendo in particolare le donne riunite in gruppi, ritenendo che esse possano giocare un ruolo importante nello sviluppo delle zone rurali e di conseguenza sconfiggere l’insicurezza alimentare. Il secondo asse di lavoro è stato invece educativo, sia in Italia che in Benin, e ha risposto al bisogno di recuperare e valorizzare i cibi locali.

Le attività

  • Si sono diffuse la produzione e l’utilizzo del compost per le donne in seguito all’appropriazione di queste tecniche.
  • La nuova varietà di manioca bianca a ciclo ridotto e a migliori rendimenti si è propagata su tutta la superficie del territorio geografico coperto dal progetto. Lo stesso vale per le varietà di semi di soia e di arachidi adottati. Sono stati registrati rendimenti in aumento del 92,88% per la soia e del 244,89% per le arichidi.
  • Sono stati distribuiti 200 forni migliorati fra i vari gruppi interessati dal progetto. 
  • Sono stati introdotti nuovi macchinari per la trasformazione, la conservazione ed il confezionamento di manioca, arachide e soia e loro derivati, creando piattaforme locali di distribuzione.
  • È stato sviluppato un sistema di microcredito a sostegno della piccola imprenditoria femminile.
  • Il partenariato con SLOW FOOD ha favorito l’avvento di una comunità per il cibo a Kouba Kouba basata sul gari. Sono stati identificati otto prodotti agricoli locali scomparsi di cui sono stati realizzati dei campi di produzione da parte dei cinque gruppi femminili della federazione di Kuba, così come la scuola primaria pubblica locale.
  • In Italia, la scuola media Mascagni e l’istituto IPSIA di Melzo, la scuola superiore di Pioltello e una scuola media di Gorgonzola, hanno ospitato esperti sul tema del cibo per riflettere sulla sovranità alimentare e sulle filiere produttive del cibo. 
  • È stato avviato con 4 classi della scuola elementare Anemoni di Milano un lavoro di ricerca sulla filiera del grano. E’ già stato piantato il grano, con delle aree dedicate a fiori, grazie alla collaborazione di un esperto ortista. L’orto è lavorato dagli studenti che sono dotati di attrezzi. Parallelamente in Benin sono stati realizzati in due diverse scuole degli orti di prodotti tipici locali. 
  • Un’attore/cantastorie beninese si è occupato, tramite musica e racconti, di trasmettere agli studenti italiani la situazione del Benin e le sue tradizioni culturali legate al cibo.
  • Le scuole primarie pubbliche nei comune di Toucountouna e Kouandé hanno perseguito le loro attività di giardinaggio, ricevendo sostegno tramite recinzioni per la protezione degli orti, materiali per l’irrigazione e attrezzature agricole, così come sementi.  Inoltre sono stati consegnati 450 alberi da frutto a 9 scuole primarie.
  • Durante il semestre EXPO a Milano, è stato preparato e realizzato lo spettacolo teatrale “Cibo: figlio sacro della divinità”, attraverso il quale sono stati presentati i diversi prodotti tipici del Paese, il loro valore culturale e nutrizionale.

I beneficiari

  • 60 gruppi di donne per un totale di 2.000 persone
  • 500 educatori
  • 1.150 studenti
  • I beneficiari indiretti del Benin saranno 16.000 persone
  • 40 insegnanti italiani
  • 600 studenti italiani
  • I beneficiari italiani indiretti saranno 7.500 persone