06/06/2018
Il terribile omicidio di Soumayla Sacko rappresenta un simbolo della nostra società: da una parte, quella dello sfruttamento schiavistico causato dal sistema economico contemporaneo, dall’altra, la società del dilagante razzismo sovranista, che costruisce consenso sulla pelle degli ultimi.
I soci, volontari e operatori di Mani Tese esprimono tutta la loro solidarietà ai compagni e amici di Soumayla, alla sua famiglia e a tutti i migranti costretti all’illegalità e allo sfruttamento a causa di leggi migratorie miopi e demagogiche.
Siamo molto preoccupati per gli episodi di razzismo sempre più frequenti in Italia, e sempre più convinti della necessità di portare avanti la nostra battaglia quotidiana in due direzioni chiedendo a tutte le forze politiche di unirsi a noi in questo impegno: lotta al razzismo e trasformazione del sistema economico.
Per quanto riguarda la lotta al razzismo, come Mani Tese abbiamo il dovere di continuare a batterci per decostruire stereotipi mai realmente tramontati attraverso l’Educazione alla Cittadinanza Globale e costruendo percorsi di integrazione per chi arriva in condizioni precarie e di estrema vulnerabilità per mancanza di alternative.
Abbiamo poi il dovere di lavorare in Italia per un nuovo modello economico, trasformando un sistema agro-alimentare ingiusto che sfrutta i lavoratori migranti per produrre prodotti agricoli da vendere a basso costo, magari negli stessi Paesi da cui provengono quelle persone.
Continueremo inoltre a fare pressione sulle Istituzioni Europee per cambiare le politiche commerciali e garantire il rispetto effettivo dei diritti umani nelle imprese attive nello spazio dell’Unione.
Allo stesso tempo, continueremo a lavorare in Africa, come abbiamo sempre fatto, per costruire alternative alla migrazione forzata e opportunità attraverso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e delle culture locali.
Mani Tese chiede al Ministro dell’Interno di riattivare al più presto canali legali di immigrazione nel nostro Paese perché l’illegalità prodotta dalle leggi italiane ed Europee è la prima causa dello sfruttamento.
Nel contempo, chiede al Ministro del Lavoro di intervenire in modo efficace e tempestivo per porre fine al caporalato e alla moderna schiavitù, ripristinando lo stato di diritto nelle campagne del nostro Paese.