03/12/2021
di TOMÀS RODRIGO ETCHEVERRY GONZALEZ, Responsabile Tecnico ICEI Mozambico
L’attuale dinamica della popolazione delle aree urbane del Mozambico, con un forte aumento dei tassi di popolazione e urbanizzazione, comporta una profonda alterazione dei meccanismi di regolazione dei rapporti tra espansione urbana ed equilibri ambientali. È il caso di Quelimane, capitale della Provincia della Zambezia, che vede ogni anno aumentare la propria popolazione, così come gli edifici urbani destinati ad abitazione, tanto da essere collocata, secondo stime ONU, al diciottesimo posto nella classifica mondiale delle città che sperimentano aumenti nel loro conglomerato urbano.
La crescita urbana sostenibile è una delle sfide del progetto “Quelimane agricola: produce, cresce e consuma sostenibile”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, che si è proposto di risolvere, contribuendo da una parte allo sviluppo rurale sostenibile della provincia della Zambezia, attraverso il rafforzamento del sistema agroalimentare locale e dei suoi principali attori (produttori, settore privato e rappresentati dalle autorità locali), ma anche rafforzando la consapevolezza delle persone riguardo la necessità di proteggere gli ecosistemi e i servizi offerti da questi ultimi alla popolazione urbana.
ICEI- Istituto Cooperazione Economica Internazionale, partner di Mani Tese nel progetto “Quelimane Agricola”, si occupa – tra altre – delle attività di protezione e riforestazione dei mangrovieti nelle zone urbane. Si stima infatti che la più grande area di mangrovie del Paese, con oltre il 50% di copertura, sia concentrata proprio intorno al delta dello Zambesi e intorno a Quelimane, con circa 200 km continui lungo la costa e fino a circa 50 km nell’entroterra. ICEI ha ripopolato circa 4 ettari di mangrovieto, in collaborazione con le Comunità di Mucor, Sareva, Navilembo e Nangoela.
Dopo gli estuari dei fiumi Rufiji in Tanzania e Tana in Kenya, infatti, la foce del fiume Limpopo e il delta dello Zambesi in Mozambico sono le regioni in cui si trovano gli alberi di mangrovie più alti dell’intero continente africano. Al contempo, oltre il 60% della popolazione mozambicana vive nella zona costiera ed è fortemente dipendente dalle risorse naturali degli ecosistemi costieri.
La mangrovia è stata oggetto di sfruttamento a causa dell’alta pressione umana associata alla povertà e allo sviluppo delle aree costiere, che ha portato al suo degrado nelle zone più altamente popolate.
Eppure il ruolo di queste piante è fondamentale perché costituiscono uno degli ecosistemi più produttivi e biologicamente diversi del pianeta.
Innanzitutto, le mangrovie hanno la capacità di assorbire fino a quattro volte più anidride carbonica per area rispetto alle foreste terrestri montane. E, cosa non meno importante, le mangrovie costituiscono un ecosistema preziosissimo: crescono in acqua salata e garantiscono l’habitat naturale per pesci, crostacei e molte altre specie che vivono tra i tronchi degli alberi. La loro presenza inoltre – come quella di ogni foresta – contribuisce ad aumentare le difese contro gli eventi climatici estremi, che ciclicamente colpiscono la regione (cicloni durante l’epoca dalle piogge, allagamenti dopo le precipitazioni, etc).
La problematica legata alla deforestazione, come messo in luce da parte dalle autorità locali, è un fenomeno in rapida crescita specialmente nei quartieri Bairro Novo e Chuabo Dembe di Quelimane, dove le mangrovie storicamente presenti nell’area hanno ceduto spazio a nuove urbanizzazioni molto precarie (spesso le case sono costruite in terreni sotto il livello del mare).
La rimozione delle mangrovie (il cui resistente legname è usato per la costruzione e per la produzione rudimentale di carbone) rende nel medio e lungo termine questi nuovi spazi urbani e la popolazione che li abita altamente vulnerabili all’elevato rischio climatico che contraddistingue la zona costiera del Paese e della Zambezia in particolar modo.
Nel mese di giugno 2021, in concomitanza con la giornata mondiale degli oceani, il personale tecnico di ICEI, insieme ai tecnici dalla Direzione Provinciale dell’Ambiente e del Consiglio Municipale di Quelimane, hanno promosso un evento di riforestazione del mangrovieto presente nel quartiere di Chuabo Dembe, area di vitale importanza, insieme a quella all’interno del Bairro Novo, per la riqualificazione ambientale.
Inoltre, sono state condotte numerose attività di ripristino e restauro ecologico del mangrovieto in zone degradate, accompagnate da eventi e workshop di sensibilizzazione per la popolazione. Per questi interventi è stata utilizzata la tecnica denominata di “Propagazione Diretta”, dove vengono selezionati e impiantati direttamente nel terreno i propagoli delle mangrovie adulte già presenti nell’area (che sono le più adatte alle condizioni del terreno) delle specie “Mangal Vermelho” (Rhizophora mucronata L.) e “Mangal Branco” (Avicennia marina Forssk).