06/09/2016
di Valeria Schiavoni, animatrice percorsi ECM di Mani Tese
La Summer School di Mani Tese, che si è svolta a Campsirago dal 23 al 28 agosto 2016, è stata un’esperienza davvero positiva per tutti, a tratti perfino sorprendente.
Obiettivo della scuola è stato quello di affrontare il tema della giustizia ambientale concentrandosi in particolare sulle tecniche di rilevazione, documentazione e promozione di casi studio di violazione di diritti ambientali.
Il campo è iniziato con una camminata di gruppo dalla stazione di Olgiate Molgora sino alla piccola frazione di Campsirago, ove la Cooperativa Karibuny ci ha ospitato in una splendida location. Una camminata che non è stata solo un modo per iniziare “con il piede giusto” questa esperienza ma anche per indicare l’intento di questa scuola: quella di coniugare le parole ai fatti.
Durante la Summer School abbiamo affrontato quattro casi studio esemplari secondo l’idea di giustizia ambientale intesa da Mani Tese: l’estrazione di marmo nelle Alpi Apuane, il disboscamento della foresta di Mau in Kenya, la riforma agraria in Ecuador e la questione della pesca in Guinea Bissau.
In tutti questi casi i relatori, nazionali ed internazionali, hanno sottolineato la connessione tra comunità locali e ambiente ovvero tra la minaccia perpetuata ai danni di un ecosistema e quella nei confronti delle popolazioni autoctone e delle loro economie.
Ma non ci siamo fermati solo allo studio, alla documentazione e all’analisi dei casi: abbiamo anche ipotizzato metodi d’intervento e attivazione.
I partecipanti, provenienti da tutta Italia e motivati dagli interessi e dalle competenze più eterogenee, si sono lasciati da subito coinvolgere con grande entusiasmo e hanno mappato i casi proposti applicando e proponendo in forma originale la metodologia proposta da Mani Tese.
Un passo dietro l’altro, la Summer School ha rappresentato un tassello importante nel cammino per garantire insieme i diritti umani e quelli della natura.