01/02/2017
E’ prevista per questa settimana l’emanazione del decreto per l’implementazione del Fondo per l’Africa di 200 milioni di euro, istituito dal Governo italiano nella Legge di Bilancio per l’anno 2017. Le ong e le organizzazioni sociali aderenti ad AOI (fra cui Mani Tese), Cini e Link 2007 auspicano che il decreto rispetti la finalità assegnata dalla Legge al Fondo, che prevede il sostegno a “interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d’importanza prioritaria per le rotte migratorie”.
Aoi, Cini e Link 2007 hanno quindi pubblicato un comunicato in cui si rivolgono al Ministro del MAECI, Onorevole Angelino Alfano, affinché sia garantita per tempo un’informazione sulle linee strategiche e operative alla base della proposta di implementazione del Fondo straordinario per l’Africa. Il comunicato si rivolge inoltre al Parlamento perché si attivi nel confronto con il Governo prima dell’ufficializzazione del decreto attuativo per verificare che il Fondo straordinario per l’Africa non si concretizzi in una politica di contenimento dei flussi dei migranti alle frontiere, non preveda un trasferimento diretto di risorse, in accordi governativi bilaterali, a quei regimi africani che mettono in atto politiche aggressive e antidemocratiche e che si traduca in termini di programmi di cooperazione internazionale per lo sviluppo, per contribuire ad affrontare le cause che determinano i fenomeni migratori attuali.
Il Fondo per l’Africa ha origine dalla più ampia proposta dell’Africa Act, strumento con cui il governo intendeva mettere in campo misure legislative e operative tese a rilanciare il partenariato tra Italia e Africa. Su questo tema, Mani Tese ha recentemente pubblicato un’intervista a Lia Quartapelle, “madrina” dell’Africa Act, curata da Elias Gerovasi di Mani Tese, consultabile on line sull’ultimo numero del nostro periodico a pagina 12.