10/11/2015
Quella che segue è la lettera che Concord Italia e AOI – Cooperazione e solidarietà internazionale hanno inviato a Matteo Renzi, in merito alla posizione del Governo Italiano e dell’Unione Europea al prossimo vertice euro-africano sulle migrazioni che si svolge l’11 e 12 novembre a La Valletta, Malta.
Gentile Primo Ministro,
l’imminente vertice de La Valletta avviene in un momento cruciale delle relazioni tra Unione Europea e Unione Africana: i conflitti, il degrado socio-economico ed ambientale, le migrazioni si stanno espandendo nonostante le grandi opportunità di sviluppo esistenti in Africa. A sua volta l’Europa sta vivendo la più lunga crisi economica e sociale dal dopo guerra, e questo sta mettendo a dura prova lo spirito comunitario, il suo attaccamento ai valori di solidarietà, accoglienza e cooperazione allo sviluppo. Vari nazionalismi e populismi stanno crescendo con preoccupanti derive xenofobe.
Il vertice avrà come priorità la questione delle cause profonde delle migrazioni, la migrazione regolare, la mobilità, la protezione e l’asilo, la lotta al traffico di migranti e la cooperazione in materia di rimpatri e riammissioni. Su questi fenomeni si gioca il futuro dell’idea di una Europa aperta e solidale con l’Africa.
Esprimiamo forte preoccupazione rispetto al messaggio di fondo che l’Unione Europea potrebbe trasmettere in questa congiuntura: nonostante il tentativo di adottare un piano di azione bilanciato, attento alle cause profonde delle migrazioni, emerge sostanzialmente un forte interesse eurocentrico volto a frenare i flussi, esternalizzare il controllo e accelerare i rimpatri in un approccio che rischia di essere più securitario che tendente a promuovere lo sviluppo.
Inoltre, tra i diversi strumenti, il Fondo Fiduciario (Trust Fund) di emergenza per l’Africa appare già fortemente controverso nella sua natura “mista”, perché mescola in parte fondi provenienti dall’Aiuto Pubblico allo Sviluppo con fondi destinati a politiche di sicurezza e di controllo dei confini, e perché non stabilisce i criteri di distribuzione di queste risorse tra i diversi interventi previsti. Emerge quindi la questione della coerenza delle politiche e il pericolo che la cooperazione allo sviluppo venga strumentalizzata per altre finalità.
Sulla base di queste considerazioni, come organizzazioni della società civile, impegnate su temi dello sviluppo e dell’immigrazione, sottoponiamo alla Sua attenzione una serie di raccomandazioni.
Le politiche e i fondi per lo sviluppo non possono essere distorti per il controllo delle migrazioni. La cooperazione non può essere usata come moneta negoziale per ottenere un maggiore controllo delle frontiere da parte dei paesi africani. Ciò sarebbe oltre che sbagliato anche illusorio.
È importante un maggiore impegno europeo per i programmi di reinsediamento, al momento completamente inadeguati rispetto al numero di rifugiati presenti nelle aree di crisi, con un’attenzione particolare ai gruppi più vulnerabili, quali donne e minori non accompagnati. Contemporaneamente, è indispensabile aprire e rafforzare canali legali per la mobilità sia per motivi umanitari che di lavoro, non solo altamente qualificato, così come per sostenere il ricongiungimento familiare.
Chiediamo di conseguenza che vi sia piena trasparenza nel comunicare la definizione del posizionamento del Governo italiano in vista del Vertice de La Valletta, dando conto di:
a) come l’Italia intende influenzare l’implementazione dell’Action Plan che sarà deliberato a La Valletta, e in particolare:
b) quale ammontare di risorse dall’Aiuto Pubblico allo Sviluppo intende allocare sul Fondo Fiduciario, e in particolare:
Le chiediamo pertanto di tenere conto delle nostre osservazioni e di poter avere contezza della posizione del Governo Italiano nell’ambito del processo decisionale europeo sul vertice de La Valletta e sui suoi esiti.