31/03/2020

In questi giorni tutta Mani Tese piange la scomparsa di Antonino Palmisani, un nostro Socio attivo che resterà sempre presente nella nostra storia.

Antonino è stato umile e appassionato difensore dei valori di Mani Tese, anche attraverso un impegno instancabile nel Consiglio di Disciplina dell’Associazione.

Ci piace oggi ricordarlo anche per l’affetto che ha continuamente riservato a tutti noi, operatori e volontari, e siamo contenti di farlo attraverso le parole del Gruppo di Roma di cui è stato parte in tutti questi anni.

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I volontari Mani Tese di Roma desiderano esprimere il proprio dolore per la scomparsa di Antonino Palmisani, come loro volontario nella capitale. Vera memoria storica del Gruppo capitolino, lo aveva visto nascere, seguendone la crescita lungo i decenni. Aveva quindi assunto responsabilità maggiori dentro l’Associazione, divenendo socio e coprendo altri ruoli nazionali.

Non si può pensare al nostro gruppo romano di Mani Tese senza immaginare il viso sorridente di Antonino: un’istituzione fra i volontari di Roma, come pure a livello nazionale.

Tutti ce lo ricorderemo nelle nostre riunioni: educatamente ci ascoltava, rifletteva, diceva la sua allargando e approfondendo il dibattito, talvolta difendendo con vigore giovanile le sue idee, sempre rispettosamente.

Antonino amava la montagna, che esplorava in lunghe escursioni instancabilmente come fosse un trentenne; più in generale amava i viaggi, tanto da suscitare spesso la nostra invidia per le mete che collezionava: sapeva spaziare dalle chiese romaniche umbre alle moschee di Samarcanda!

Prima della pensione era stato un insegnate di storia e filosofia, apprezzato anche dai suoi studenti; sapeva però svestire i panni del professore e rapportarsi a noi altri volontari del Gruppo, molto più piccoli di lui, con grande semplicità e simpatia. Aveva superato le barriere generazionali, muovendosi su Facebook e inviando disinvoltamente quelli che chiamava messaggi vasàp (per il resto del mondo whatsapp); la sua firma sugli interventi che lasciava sulle reti sociali di alcuni di noi era: “Il tuo amico settantenne”. Era un uomo curioso, potevi parlarci di tutto: delle sue materie di insegnamento, certo, ma anche di natura, ambiente, politica, attualità.

Sempre presente, nei momenti più faticosi delle attività associative, come in quelli più leggeri delle periodiche gozzoviglie.

Caro Antonino, questa tua partenza ci ha colti amaramente di sorpresa; stringendoci intorno ai tuoi cari, vogliamo dirti tutti insieme ancora una volta che ti vogliamo bene e che rimarrai nella nostra memoria. Buon viaggio.

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