18/07/2014
La pausa estiva arriva dopo mesi d’intensa attività per la Global Campaign for Education, di cui Mani Tese fa parte insieme con altre 80 organizzazioni. Come ogni anno, la Global Action Week, tenutasi dal 4 al 10 maggio, ha portato sui banchi di scuola i temi legati al diritto all’educazione. In particolare, il diritto a un’educazione inclusiva per garantire l’inserimento di ciascun bambino nel sistema educativo, affinché non venga lasciato indietro, ma raggiunga il massimo potenziale in termini di capacità cognitive, emozionali e creative.
La partecipazione delle scuole alla GAW ha registrato quest’anno un deciso incremento, pari al 75% rispetto all’anno passato, grazie all’impegno delle organizzazioni attraverso i volontari e all’utilizzo di strumenti pratici ed organizzativi che hanno coinvolto studenti e insegnati di 76 classi in 21 istituti.
Il secondo appuntamento è stato a fine giugno con la Replenishment Conference della GPE (Global Partnership for Education) che ha visto riunirsi, a Bruxelles, oltre 80 membri, tra governi, cittadini, partner della società civile e del settore privato. I partecipanti hanno assunto impegni politici e finanziari per aprire le porte della scuola a un numero sempre maggiore di bambini, impegnandosi per un finanziamento totale di 28,5 miliardi dollari per il periodo 2015-2018. La Global Partnership for Education ha fissato inoltre gli obiettivi di 3,5 miliardi dollari per i paesi donatori e di 16 miliardi dollari per i paesi in via di sviluppo.
Anche il governo italiano ha preso parte alla Replenishment Conference garantendo il suo sostegno e impegno. La promessa italiana è di 1,5 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per ogni anno a seguire fino al 2018, per garantire l’accesso a tutti ad un’educazione di qualità. La speranza è che il nostro Paese non mantenga solo le promesse ma riesca anche a incrementare, negli anni, le risorse da destinare a questa sfida fondamentale.
La GCE ha accolto con favore tutti gli impegni, ma ha anche sollecitato i partner che non hanno contribuito attivamente a fare di più, ribadendo che i governi devono rendere il diritto all’istruzione una realtà per altri milioni di bambini in tutto il mondo.
Gli aiuti all’istruzione, infatti, hanno subito un calo del 10% negli ultimi quattro anni e gli obiettivi non sono ancora stati raggiunti. Tuttavia, la GPE dispone di nuove risorse da investire per realizzarli tutti come concordato nel quadro post-2015.
Archiviata la conferenza, è già tempo di guardare al post 2015 per rilanciare l’impegno per un’istruzione universale e di qualità. La GCE ha già messo nero su bianco gli obiettivi per il futuro nel documento Equitable, Inclusive and Free: a collective vision for quality education beyond 2015. Il primo obiettivo è quello di garantire un’istruzione inclusiva e di qualità e una formazione permanente per tutti. E’ inoltre essenziale assicurare ad ogni bambino il diritto di completare un ciclo di studi e assicurare finanziamenti e governance adeguati, oltre a strutture sostenibili per l’istruzione.