24/07/2018
di ELIAS GEROVASI, Responsabile Progettazione e Partenariati di Mani Tese
MINISTERI, UNIVERSITÀ E SOCIETÀ CIVILE HANNO ELABORATO IL PRIMO DOCUMENTO CHE FISSA AZIONI E OBIETTIVI PER UN’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA GLOBALE CHE PROMUOVA INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE.
A gennaio scorso il Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS) ha approvato il primo documento di Strategia italiana per l’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) frutto del lavoro di un tavolo multi attoriale composto da Ministeri, Enti locali, AICS (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo), Università e le principali reti di organizzazioni della società civile. Un percorso partito nel giugno del 2017 quando lo stesso CNCS, organo permanente di partecipazione e proposta sui temi della cooperazione internazionale, aveva richiesto la costituzione di un gruppo di lavoro multi-attore incaricato di elaborare la Strategia nazionale sull’ECG, un ambito importante seppur a volte penalizzato delle finalità della nuova legge sulla cooperazione (125/2014) che all’Art. 1 comma 4 recita: “L’Italia promuove l’educazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla solidarietà internazionale, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile.”
A livello globale educare alla cittadinanza globale è ormai uno degli obiettivi dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile 2030, con l’obiettivo 4 che impegna la comunità internazionale a “fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. In particolare, l’Educazione alla Cittadinanza Globale è direttamente citata nel paragrafo 4.7: “Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta a uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.”
In risposta a queste sollecitazioni, il Ministero Affari Esteri ha avviato la formazione di un tavolo composto da molteplici soggetti il cui coordinamento è stato affidato alla Provincia autonoma di Trento, con l’assistenza delle reti di organizzazioni della società civile Aoi e Concord Italia. Il documento definisce e concettualizza l’Educazione alla Cittadinanza Globale sulla base di un’analisi del contesto internazionale e una timeline che ha visto negli ultimi 60 anni l’evoluzione del concetto di educazione “civica”, poi “allo sviluppo” e infine alla “cittadinanza globale”.
La visione di questo documento strategico è quella che definisce l’Educazione alla Cittadinanza Globale “un percorso di apprendimento lungo tutto l’arco della vita che rafforza la cittadinanza attiva”. Il documento infatti dedica spazio ai di-versi ambiti che compongono il mondo dell’ECG: l’Educazione formale, l’Educazione non-formale, l’informazione e la sensibilizzazione.
La seconda parte della strategia è dedicata all’analisi degli attori che dovrebbero collaborare per favorire un approccio territoriale all’ECG che dovrebbe attivarsi attraverso un dialogo strutturato tra istituzioni, società civile, scuola, università, mezzi di informazione, mondo del lavoro e dell’impresa, servizi socio-sanitari.
Sei raccomandazioni per un’azione efficace
Infine sei raccomandazioni per rendere efficace l’azione educativa: coinvolga più soggetti del territorio (comunità educante); sia articolata in forme interdisciplinari; abbia un approccio sistemico che leghi gli aspetti sociali, culturali, economici, tecno-logici, ambientali, politici; consenta un approfondimento critico delle norme sociali e dei valori morali; ricerchi attivamente il partenariato con soggetti di altri territori e, se possibile, sia costruita attraverso una relazione di scambio attiva con soggetti di altri territori e culture; vada oltre il carattere episodico e progettuale, incardinandosi in modo strutturato nel sistema educativo. Questo sforzo strategico dovrebbe dare luogo a breve alla creazione di un Comitato di Lavoro per l’ECG che sviluppi e attivi un apposito piano di azione nazionale. Anche prima di vederne l’attuazione si può dire che il processo partecipativo, efficace e competente che ha portato a questo documento potrebbe segnare una best practice di come il sistema italiano della cooperazione potrebbe muoversi anche su altri temi.
Europa: molte buone pratiche ma poche risorse
Se in Italia è appena stata inquadrata da un documento di strategia nazionale, a livello europeo è già riconosciuta da anni come un potente strumento educativo per affrontare le attuali sfide globali e favorire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030. Si tratta dell’Educazione alla Cittadinanza Globale, almeno questa sembra essere la denominazione destinata a unificare diverse esperienze fatte nei Paesi europei negli ultimi 25 anni. Dove si chiama Educazione allo Sviluppo, dove Educazione Globale o Educazione allo Sviluppo Sostenibile, ma il concetto di fondo è ben rappresentato dall’obiettivo che l’Unesco ne ha dato nel 2014: l’Educazione alla Cittadinanza Globale mira ad attivare gli studenti per renderli cittadini proattivi per un mondo più giusto, pacifico, tollerante, inclusivo, sicuro e sostenibile.
A livello scolastico, in nessun Paese europeo l’ECG rappresenta una vera e propria materia di studio eppure in numerosi Paesi è stata integrata all’interno dei programmi e curriculum scolatici (Malta, Lituania, Bulgaria, Finlandia, Austria e UK) incrociando diverse altre materie di studio: educazione civica, scienze sociali, storia, geografia e studi ambientali. Generalmente l’ECG richiede un insegnamento multi dimensionale basato su una forte collaborazione tra docenti, istituzioni scolastiche e società civile nei percorsi educativi, tanto che i Paesi dove l’esperienza si è più fortemente consolidata hanno messo in campo documenti di strategia nazionale nati dal confronto tra tutti gli attori coinvolti. Nonostante le buone pratiche a livello europeo non manchino, le istituzioni faticano a destinare risorse adeguate a questo filone educativo. Un rapporto recentemente pubblicato dalla confederazione delle ONG europee Concord dal titolo “Educazione alla cittadinanza globale – Quanto ci importa?” scatta una fotografia della situazione a livello comunitario con approfondimenti su tutti gli stati membri dell’Unione e rivela come il livello di finanziamento dedicato all’Educazione alla Cittadinanza Globale è in una fase di stagnazione nonostante tutti riconoscano l’esistenza di nuove sfide globali (quella legata alle migrazioni in primis).
ECG: UN PERCORSO A TAPPE
1958 – L’Educazione civica è introdotta nella scuola italiana.
1974 – Raccomandazione dell’Unesco sull’educazione per la cooperazione e la pace e sull’educazione relativa ai diritti umani e alle libertà fondamentali.
1976 – La Commissione Europea introduce il programma Development Education and Awareness Raising (DEAR) per sostenere le organizzazioni della società civile e gli enti locali che promuovono campagne di educazione su temi quali il consumo responsabile, le pari opportunità, il cambiamento climatico e le povertà.
1989 – La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia introduce il diritto dei minori ad essere ascoltati nei processi decisionali.
1996 – Viene pubblicato il Rapporto Unesco della Commissione Internazionale sull’Educazione per il XXI secolo intitolato “Nell’educazione un tesoro”. Il volume evidenziava la centralità dell’educazione ed i suoi molteplici nodi.
2009 – Viene siglata la Carta di Intenti tra Ministero dell’Ambiente e Miur per portare nelle scuole i temi dell’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.
2011/2012 – In seguito all’adozione da parte del Consiglio d’Europa della Carta sull’Educazione alla Cittadinanza Democratica e ai Diritti Umani, il Consiglio dei Ministri adotta la Raccomandazione sull’Educazione all’interdipendenza globale e alla solidarietà e le Linee guida pubblicate dal Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa.
2014 – L’Unesco inserisce l’ECG come area di lavoro strategica orientata dal documento “Global Citizenship Education. Preparing learners for the challenges of the 21st century”.
2015 – L’Onu inserisce al punto 4 dell’Agenda 2030 per gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile “un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria”.
2017 – Negli indirizzi “European Consensus on Development” viene sottolineato il ruolo dell’educazione nel promuovere il coinvolgimento dei giovani nella vita politica e sociale.
2018 – L’Italia si dota di una “Strategia italiana per l’Ecg”.
PER SAPERNE DI PIU’
Il documento “Strategia italiana per l’Educazione alla Cittadinanza Globale”
Il rapporto Concord “Educazione alla Cittadinanza Globale – Quanto ci importa?”