03/09/2019
Costretto a mendicare dall’età di 6 anni, Sok è stato accolto al centro di Poipet. Oggi è un adolescente ed è da poco tornato a vivere con la famiglia
Il primo obiettivo del Centro di accoglienza gestito da Damnok Toek a Poipet (Cambogia) è reintegrare i minori vittime di trafficking nelle loro famiglie di origine.
I bambini rimangono presso il centro fino alla maggiore età solo quando corrono il rischio di essere nuovamente trafficati o quando i parenti non sono rintracciabili. Il centro è un luogo sicuro e protetto in cui possono crescere, ricevere cure mediche e assistenza psicologica, frequentare la scuola e tanti corsi come inglese, sport, informatica ed arte-terapia.
Mani Tese supporta le attività di Damnok Toek dal 2008. Grazie al progetto “Bambini al sicuro”, nel primo semestre del 2019 sono stati accolti 27 bambini e, di questi, 8 sono già stati reinseriti nelle loro famiglie d’origine.
Sok Vin (nome di fantasia per tutelare la privacy del minore) è nato a Poipet nel 2002. Sua madre faceva la sarta e suo padre era un muratore. Quando Sok aveva quattro anni, i suoi genitori si separarono e il piccolo e la madre andarono a vivere con la nonna materna.
Senza le entrate del padre la situazione economica della famiglia si aggravò. La madre di Sok decise di trasferirsi in Thailandia, con la speranza di poter costruire per lei e per il figlio un futuro migliore. Non potevano permettersi di migrare legalmente a causa dell’elevato costo per la documentazione ma non potevano nemmeno migrare illegalmente poiché le parcelle richieste dai trafficanti erano per loro troppo alte. Dopo numerose ricerche, la madre di Sok trovò un intermediario che accettò di concederle un prestito.
Una volta giunta in Thailandia, tuttavia, la situazione economica della famiglia non migliorò. Nonostante la madre di Sok riuscisse a guadagnare con il suo lavoro di sarta, restavano da ripagare i debiti all’intermediario e bisognava anche inviare qualche soldo alla nonna rimasta in Cambogia. Per la madre non vi furono alternative se non chiedere al figlio di elemosinare per strada.
A quel tempo Sok aveva circa sei anni. Ogni giorno mendicava dall’alba fino a tarda notte per portare a casa circa 200/300 bath, il corrispettivo di 5/8 euro. Sok e sua madre vivevano in una stanza in affitto senza accesso a servizi sanitari. Nonostante gli sforzi della madre, Sok non riusciva a fare un pasto completo al giorno e ciò ha provocato notevoli ritardi sul suo sviluppo fisico e mentale. Per di più, essendo un migrante illegale, Sok non poteva avere accesso alla scuola come tutti i bambini della sua età.
Nel 2016 Sok è stato arrestato dalla polizia thailandese ed è stato mandato in un centro di detenzione per minori dove ha trascorso alcuni mesi prima di essere rimpatriato Poipet. L’intervento degli assistenti sociali di Damnok Toek è stato prezioso. Grazie alle loro ricerche hanno scoperto che Sok era originario di Poipet e che alcuni parenti risiedevano ancora in città.
Sok fu quindi trasferito nel Centro di accoglienza gestito da Damnok Toek e coinvolto nelle attività che si svolgono quotidianamente: sessioni di arte terapia, sport, corsi di informatica e inglese e, ovviamente, i corsi scolastici.
Durante la sua permanenza nel Centro, Sok ha espresso il desiderio di tornare a vivere con la sua famiglia e gli assistenti sociali di Damnok Toek si sono sin da subito mobilitati nella ricerca dei parenti. Dopo qualche tempo, sono state rintracciate la nonna e la zia che vivevano ancora a Poipet. Gli assistenti sociali si sono impegnati al fine di capire con quali modalità e tempistiche Sok potesse essere reinserito nel nucleo familiare assicurandosi che il bambino non corresse il rischio di essere nuovamente trafficato e costretto a lavorare.
Dopo due anni trascorsi all’interno del Centro di accoglienza, nell’aprile del 2019, Sok è stato reintegrato all’interno della sua famiglia. Grazie al supporto di Damnok Toek, che tuttora prosegue, sta ancora frequentando la scuola. Da grande, Sok vorrebbe aprire una sua attività e diventare un commerciante.