LA CONSERVA
DI SARINA

Testo di Cosimo Bizzarri
Fotografie Matteo de Mayda

Sette di mattina. Periferia di Koudougou. Una decina di donne stanno chine su un campo di pomodori. Riempiono una decina di casse, poi prima che il sole sia alto in cielo salgono sul cassone di un mototaxi e rientrano in città.

“Ci sono momenti dell’anno in cui si producono molti pomodori, che in gran parte vengono buttati perché non c’è abbastanza domanda”, racconta Sarina Yameogo, la presidente dell’associazione Beonere di Koudougou, “Da qui ci è venuta l’idea di fare la conserva”.

Oggi l’associazione conta 25 donne e cinque giovani, che lavorano alacremente nella sede, composta da un piccolo magazzino e un ampio cortile recintato, in mezzo al quale sorge un albero di karité. È un processo di produzione molto organizzato: un gruppo è incaricato di lavare i pomodori, un altro di tagliarli, un altro ancora di schiacciarli fino a renderli polpa. Altre donne si occupano di sterilizzare i barattoli e bollire la conserva..

Una giovane socia di Beonere mostra i pomodori appena colti

Per passare i pomodori, Sarina e le sue compagne finora devono recarsi in un’altra zona della città, dove per pochi franchi noleggiano una macchina apposita per qualche ora. In futuro, con il finanziamento ottenuto attraverso Mani Tese, avranno una macchina passapomodoro tutta loro, che gli consentirà di risparmiare tempo e denaro.

Le donne di Beonere usano un mototaxi per spostarsi dal magazzino ai campi e al centro di Koudogou

Non è l’unico strumento che Mani Tese le sta aiutando ad acquistare: se il progetto procede bene, i prossimi acquisti previsti sono un mototaxi e una tettoia sotto a cui lavorare al riparo dal vento. Agli aiuti materiali si sommano poi alcuni corsi di formazione all’imprenditoria, che Sarina segue con entusiasmo.

La pulizia e la disinfezione delle marmitte avviene quotidianamente.

Oggi la vendita della passata di pomodoro nei mercati, supermercati e ristoranti della città dà un impiego ai giovani e consente alle donne di rendersi più autonome, partecipando al mantenimento delle loro famiglie, ma i sogni di Sarina vanno oltre.

La conserva di Beonere viene venduta anche in una variante al prezzemolo.

“Spero che l’associazione cresca e che possa arrivare a rifornire tutte le città del Burkina Faso e anche l’estero”, dice Sarina, mentre si prepara a chiudere la sede dopo una lunga giornata di lavoro, “per quanto mi riguarda vorrei costruire una casa, a un’altezza da cui possa vedere tutti dal mio balcone”.

Sarina Yameogo, 42 anni, presidente dell’associazione Beonere