12/03/2020

di Giulia Polato, Responsabile Paese Burkina Faso

Ci sono tanti modi per verificare se le attività di un progetto stanno dando i risultati sperati: il monitoraggio continuo, i questionari, gli indicatori formali, i focus group, le interviste e chi più ne ha più ne metta. Ma quello che personalmente mi aiuta di più a capire se stiamo lavorando bene è la risposta spontanea dei beneficiari. E io credo che, nel caso del progetto “Promozione sociale e dei diritti delle donne e dei bambini per il miglioramento dei servizi sanitari e di stato civile” cofinanziato dall’UE, di cui è capofila ACRA ed è realizzato in partenariato con FENAFERB, ASMADE e Comunità di Sant’Egidio, non potremmo essere più soddisfatti.

Negli scorsi mesi, infatti, abbiamo svolto delle formazioni sull’approccio basato sui diritti umani con le Organizzazioni della Società Civile selezionate dal progetto nelle 3 regioni coinvolte (Centre, Centre-Sud e Plateau Central). Ovviamente, trattandosi di più di 80 realtà con minimo 20 membri ciascuna, non tutti hanno potuto partecipare, ma sono stati individuati dei rappresentanti che in seguito, grazie all’appoggio dei nostri animatori di terreno, hanno organizzato dei momenti di restituzione nelle loro rispettive organizzazioni.

Già su questo si potrebbe dire molto, perché queste restituzioni sono state organizzate interamente da loro, con fondi propri, coinvolgendo le autorità locali per la concessione delle sale e per la loro stessa partecipazione, segno del grande interesse che la formazione ha suscitato, ma nel caso del villaggio di Toagha (Kombissiri – Centre-Sud) queste organizzazioni si sono proprio superate.

La locale associazione per gli orfani, infatti, ha voluto organizzare una restituzione pubblica, in occasione del mercato settimanale, coinvolgendo una compagnia di attori che ha portato in scena i concetti principali della formazione con la tecnica del teatro forum, una modalità teatrale interattiva, con cui vengono presentate scene di vita comune chiedendo poi al pubblico di mettersi nei panni dei protagonisti e valutare le loro scelte.

È una tecnica molto diffusa e interessante che stimola riflessioni che il pubblico si porta a casa e sulle quali si continua a parlare per giorni. Addirittura ci raccontavano che proprio a Toagha, a scuola come a casa, quando un bambino non si comporta bene, gli si attribuisce come soprannome il nome del personaggio negativo della storia, per fargli capire che se continua così rischia una brutta fine!

La performance di teatro forum è andata molto bene, come potete vedere dalle foto qui di seguito, e ha attirato un folto pubblico di persone che erano presenti al mercato oltre a moltissimi bambini.

In definitiva, quindi, non possiamo che essere veramente soddisfatti di come i nostri beneficiari stiano rispondendo alle attività di progetto e di come si dimostrino attivi e coinvolti. È il segno che stiamo andando nella direzione giusta (inch’allah!).

Qui di seguito le foto del teatro forum nel villaggio di Toagha (Kombissiri) nella regione di Centre-Sud.

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