Attualità

Appello per Giovanni Lo Porto


14/11/2013

“Cari tutti,

in questi giorni ci stiamo mobilitando per rompere il silenzio su Giovanni Lo Porto, il giovane cooperante che è stato rapito 1 anno e 9 mesi fa nelle aree tribali a cavallo tra Pakistan e Afghanistan. Giovanni è un operatore umanitario che si è recato in Pakistan per aiutare migliaia di persone sconvolte da un’alluvione eccezionale. Stava facendo ciò che fanno altre centinaia di volontari come lui. Ma è prima di tutto un cittadino italiano, e il nostro Paese, il nostro governo e le nostre autorità non possono abbandonarlo.

Con AOI, CINI e Link 2007 abbiamo lanciato in rete un Appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio per chiedere di rompere il silenzio e di fare tutti gli sforzi possibili per riportare finalmente a casa Giovanni, restituirlo alla sua famiglia, a tutti noi e alla certezza che impegnarsi per un mondo più umano è giusto ed è possibile.

Vi chiediamo di firmare l’Appello “Non lasciamolo solo, #VogliamoGiovanniLibero” e se potete, di diffonderlo il più possibile ai vostri contatti.

A questo link trovate anche un’intervista che ho rilasciato ieri a La Repubblica.it, per portare attenzione su questo caso: http://www.repubblica.it/solidarieta/ong/2013/11/12/news/rompono_il_silenzio_tutte_le_ong_non_dimentichiamo_giovanni_lo_porto-70836336/?ref=HREC1-18

Grazie,
Pietro Barbieri

Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore

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