15/07/2017

Ed ecco che è il turno dei guineensi ad andare in Senegal e vedere i risultati del progetto sul campo.

Il 7 luglio 2017, 48 giovani delle associazioni beneficiari sono partiti per Djaobé, regione di Kolda in Senegal. Giovani con tanta voglia di osservare le tecniche dei fratelli senegalesi, ma soprattutto con tanta voglia di confrontarsi e fare o consolidare amicizie. Si sa, un intercambio è anche sinonimo di festa. Festa iniziata alle 6.30 di mattina con musica assordante che ci ha accompagnato (insieme alle buche della strada di Pirada) fino a Pirada dove era in corso una piccola fiera agricola organizzata da AJASP (nostra associazione beneficiaria) con la vendita di polli, uova e ortaggi prodotti dai giovani. Poi, caricati i giovani di Pirada abbiamo attraversato senza troppi problemi la frontiera dove i giovani di Kolda ci hanno accolto con tanto entusiasmo. E poi la festa è proseguita: l’8 sera un meraviglioso concerto ha fatto ballare le tante persone in una grande piazza. Persone di due nazionalità diverse, ma accumunate da una lingua comune: il fula. Ovviamente noi non capivamo niente, ma ci siamo divertiti tanto insieme a loro.

Ma non solo balli e danze. Abbiamo visto con l’amica Silvia di ACRA una voglia di crescere comune, delle speranze accese dalle attività generatrici di rendimento avviate, degli interessi legati alla terra, all’agricoltura e all’allevamento. Voglia di lavoro, di sporcarsi le mani, voglia di provarci, voglia di rischiare, quella voglia che molto spesso contagia e che ti motiva a continuare questo percorso di crescita al loro fianco con gli splendidi animatori e con tutto l’equipe locale che fino a questo momento ha dimostrato di avere coraggio e voglia di osare.

Quello che, però, mi ha stupito è stato il ritorno: giovani insieme che senza guida, come un flusso di coscienza riflettevano sulle cose positive viste per poterle replicare. Insieme riflettevano sui rischi dell’immigrazione irregolare. Le donne già volevano tornare negli orti orgogliose della loro produzione e già parlavano del trapianto del riso. I giovani dei centri di trasformazione parlavano dei loro problemi e di come altri li avevano risolti. Ed ecco lì che la soluzione usciva. C’è poco da fare: lo scambio, l’incontro, lo stare insieme è pericoloso. Pericoloso per tutti coloro che non vogliono fare passi avanti. Pericoloso per i pigri. Pericoloso per quelli che non vogliono guardare avanti e migliorare la loro situazione. Pericoloso per chi ostacola i giovani.

Intanto piccole economie prendono piede. Piccole associazioni di giovani si stanno cimentando con i piccoli investimenti fatti. Piccoli gruppi di comitati di gestione aggiornano le loro schede di contabilità e vanno avanti… Insieme…

Segui il lavoro sul campo di Matteo e tutte le attività di #AiutaliANonFuggire in Guinea Bissau.

Dai progetti
Responsabile Paese Mozambico

Matteo

Ciao a tutti, sono Matteo Anaclerio, agronomo pugliese, Rappresentante Paese di Mani Tese in Mozambico e coordinatore del progetto “Quelimane agricola: produce, cresce e consuma sostenibile” in Mozambico. Da febbraio 2018 a Maggio 2018 sono partito in Burkina Faso per una consulenza tecnica nella chiusura dei progetti “Donne e sviluppo rurale per raggiungere la sicurezza alimentare” […]

Progetto realizzato Diritti

Azioni di contrasto alla dinamica migratoria irregolare in Guinea Bissau

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