20/08/2012
Dove ci trovavamo il 20 maggio scorso quando l’Emilia Romagna è stata scossa nella terra e nell’anima dal terremoto? e nelle 2.000 scosse successive?
Sì perchè a questa prima scossa ne sono seguite oltre 2.000, alcune altrettanto gravi da farti pensare che il peggio non fosse ancora arrivato, altre piccine da farti pensare che alla fine si imparerà una specie di convivenza e vedremo chi avrà la meglio…
Mani Tese è a Finale Emilia dal 1996 con il Gruppo di volontari e la sede locale della Cooperativa Sociale Mani Tese che, nel 2005, hanno concepito la realizzazione di una struttura denominata Il Cantiere, attraverso un progetto partecipato di riqualificazione edilizia ecosostenibile e antisismica, finalizzata allo sviluppo e alla promozione di buone pratiche economiche e sociali.
Il Cantiere in questi anni è diventato per Mani Tese a Finale Emilia un vero e proprio strumento per promuovere uno stile di vita alternativo, luogo di sintesi dell’azione dell’Associazione, collegando sostenibilità e cooperazione internazionale.
Tantissime le attività che nel Cantiere si svolgono e che da questo luogo hanno preso vita: promozione del riuso, laboratorio di recupero, mercatino dell’usato, sfilate di moda solidali, mostre, percorsi di tirocinio professionale per persone svantaggiate, gruppi acquisto solidale (GAS), sensibilizzazione e realizzazione di campagne di informazione e pressione politica sui temi della sovranità alimentare e dei beni comuni, centro di aggregazione per realtà interessate ai temi dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, della solidarietà e della cooperazione internazionale.
Immediatamente dopo la prima scossa il Cantiere si è aperto all’emergenza dando fin da subito ospitalità a circa 50 persone sfollate della zona e diventando luogo di riferimento per l’emergenza sociale ed economica della zona.
I volontari del Gruppo di Finale, nel bel mezzo di un’emergenza anche personale, hanno subito posto attenzione alle nuove necessità del territorio.
Immediatamente hanno deciso di dare un sostegno concreto a quelle persone e famiglie sfollati, ma non raggiunti dagli aiuti della Protezione Civile e della Croce Rossa e spesso in difficoltà.
Giorno dopo giorno diventava inoltre più evidente a tutti il disorientamento dei bambini, improvvisamente privi della loro casa e delle realtà di riferimento (l’anno scolastico è stato infatti interrotto immediatamente quasi dovunque nelle zone colpite dal sisma) e catapultati spesso nelle comunità forzate delle tendopoli.
Infine il silenzio e la solitudine, il rischio dell’isolamento di persone e comunità: il terremoto ha infatti distrutto non solo i muri, ma soprattutto tutti i luoghi di socialità della zona, privando le persone della possibilità di stare insieme, di consolarsi e di recuperare gradualmente la vita precedente!
Intorno all’attività storica del Cantiere è nato quindi a poco a poco un progetto, per rispondere all’emergenza e costruire il dopo-emergenza, nella solidarietà, nella partecipazione e nell’unione.
Con l’amicizia e l’aiuto di altri volontari e operatori di Mani Tese, con la mano sulla spalla e i consigli preziosi di chi ci è già passato, all’Aquila, in Molise, in Friuli…
Due i filoni principali del progetto.
Il primo, la Bassa Cre-Attiva, si rivolge ai bambini e intende mettere loro a disposizione un nuovo “Giro del mondo in 80 giorni”, la possibilità di viaggiare con la fantasia e per un po’ andare via da lì e, attraverso laboratori, giochi, musica e arte guardare la tendopoli e il terremoto da lontano, per poter trovare insieme un significato di esperienza e non di disperazione.
Il secondo ruota intorno al Cantiere, come luogo dove appunto si possono costruire le risposte all’emergenza ma anche i progetti futuri, perchè l’inverno è già dopodomani.
La Cooperativa Sociale Mani Tese riavvierà gradualmente le proprie attività e in questa fase il Cantiere sarà promotore di servizi per la cittadinanza (accoglienza, distribuzione di aiuti umanitari, sgomberi), ma anche spazio dove, nei fine settimana, adulti e bambini possano trovare, attraverso spettacoli teatrali, musica e attività di animazione, occasioni di socialità e di condivisione, oltre ad uno specifico sostegno psicologico che permetta loro l’elaborazione e il superamento del trauma.
Infine presso il Cantiere verrà organizzata un’ attività di collegamento e informazione rivolta ai cittadini, perchè siano scongiurati espropri di cittadinanza, venga sostenuta la trasparenza e sia rafforzata la coscienza civica e la partecipazione della popolazione nella gestione della fase del post emergenza.
Questo progetto è stato infine messo al centro di un campo di volontariato permanente che durerà tutta l’estate e che sta già coinvolgendo un centinaio di volontari provenienti da tutta Italia e desiderosi di rendersi vicini alle popolazioni colpite dal terremoto.
TUTTI INSIEME, ciascuno con il proprio contributo, ciascuno con la propria parte in una storia che è solo collettiva, perchè da queste tragedie, lo impariamo ogni giorno dai nostri partner, se ne viene fuori soltanto così. TUTTI INSIEME.