CALL FOR BEST PRACTICES!

#Challenge

Martedì 9 Aprile alle ore 11.00 si terrà l’evento online di presentazione dell’attività di Mappatura delle buone pratiche agroecologiche nell’ambito del progetto Challenge, che ha l’ambizione di fotografare, a livello nazionale e internazionale, il know-how sviluppato dalla società civile in materia di agroecologia.  

All’incontro, che si svolgerà su ZOOM, interverranno:
– Giorgio Menchini – Azione Terrae
– Susanna Debenedetti – Deafal
– Giovanni Sartor – Mani Tese
– Elisa Lenhard – Mani Tese

Le 3 migliori buone pratiche selezionate saranno presentate durante alcune tappe
del Festival itinerante e durante il seminar con stakeholders.
Registrati qui, gratuitamente, all’evento di lancio: https://forms.gle/wKz1VZWNdser13Km8

Il progetto CHAlleNGE è guidato da Deafal ONG con ACRA, Reattiva, Open Impact, Terra Nuova, Altreconomia, Mani Tese Ong ETS, WWOOF Italia APS e sostenuto dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
#agroecology #agroecologia #azioneterraechallenge #AzioneTerrae 

 

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BENIN: DISTRIBUITI I KIT SCOLASTICI AI BAMBINI DELL’ATACORA!

Continua il sostegno al diritto allo studio per i ragazzi e le ragazze dell’Atacorà.

Con l’obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico dei bambini e delle bambine nelle scuole in Benin, Mani Tese, da anni impegnata su questo fronte, ha organizzato una distribuzione di materiale scolastico nei comuni di Natitingou, Kouandé, Toucountouna e Boukombé.  

L’attività rientra nell’ambito del progetto “Insieme per garantire ai ragazzi e ragazze il diritto a un’istruzione di qualità”, cofinanziato dall’8xmille della Chiesa Valdese, che mira al miglioramento della partecipazione alle attività scolastiche di ragazzi e ragazze e delle loro famiglie al fine di promuovere una maggior consapevolezza sull’importanza del diritto all’istruzione. 

Sono stati distribuiti  300 kit scolastici ad altrettanti alunni ed alunne di 20 diverse scuole dei quattro comuni beneficiari dell’intervento. Sono stati selezionati in collaborazione con il personale delle scuole le autorità locali, sulla base della situazione socio-economica delle famiglie di appartenenza. IL kit comprende  una cartella contenente quaderni, penne e una torcia per permettere loro di studiare con il buio.  

Per i genitori , questo sostegno è molto importante per permettere ai propri figli e alle proprie figlie una possibilità di successo negli studi.  

Il preside della scuola primaria pubblica di Koussoucoingou nel comune di Boukombé Justin N’DAH SEKOU, parlando anche a nome dei colleghi ha ricordato come Mani Tese non solo si preoccupi del diritto allo studio dei bambini e delle bambine, ma si impegni al contempo a favore delle famiglie delle comunità fornendo loro attrezzi agricoli e sementi per facilitare il lavoro nei campi e animali per avviare pollai. Il tutto allo scopo di migliorare il reddito delle famiglie e diminuire il rischio di abbandono scolastico da parte dei membri delle stesse. 

IL PROBLEMA DELL’ACQUA IN BURKINA FASO

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, facciamo il punto sulla nostra attività per garantire l’approvvigionamento idrico a persone e campi durante la stagione secca, sempre più pronunciata a causa dei cambiamenti climatici.

Il Burkina Faso è un Paese dove le difficoltà climatiche del Sahel si concentrano e si evidenziano. 
Qui, in generale, il clima è caratterizzato da due grandi macro stagioni e vede una stagione secca sempre più pronunciata e una stagione umida caratterizzata da fenomeni pluviometrici sempre più concentrati.  

Quando finisce la stagione umida, la possibilità di coltivare un terreno è subordinata alla presenza di ritenute d’acqua, che sempre più rapidamente si prosciugano. Questa situazione climatica ha come conseguenza, oltre all’avanzata del deserto favorita anche dal disboscamento, una tendenza ormai evidente all’impoverimento delle falde acquifere superficiali sulla quale sono costruiti la stragrande maggioranza dei pozzi tradizionali nei villaggi. 

Oggi molti di questi pozzi si prosciugano appena dopo pochi mesi la fine della stagione delle piogge non riuscendo a soddisfare i bisogni di irrigazione dei campi e spesso neanche quelli primari delle famiglie.  

Chiunque abbia la possibilità di avere un piccolo fazzoletto di terra, per prima cosa scava un pozzo artigianale di piccolo diametro cercando disperatamente acqua. Questi pozzi però, oltre al fatto di non essere il più delle volte permanenti, espongono chi li scava – che lo fa spesso con minimi mezzi e senza alcuna sicurezza, calandosi in buchi di 80 cm di diametro anche per 10 metri con un alto rischio di crollo – a grande rischio. Inoltre quasi mai questi pozzi sono protetti da un muretto, anche minimo, con un rischio di caduta da parte dei bambini molto alto, ancor di più dopo che i pozzi vengono abbandonati perché prosciugati, dunque lasciati incustoditi. 

Anche la capitale Ouagadougou segue in modo abbastanza analogo questa dinamica. Ce ne siamo resi conto lavorando al progetto Nutrire la città: Agricoltura urbana e promozione del cibo sano e locale per lo sviluppo di un sistema agroalimentare sostenibile e inclusivo,finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo AICS. Il progetto è coordinato dal consorzio delle ONG italiane: Fondazione ACRA (Capofila) e Mani Tese Onlus e in collaborazione con altre organizzazioni italiane (Gnucoop Soc Coop, ITAL Watinoma, Etifor Società Benefit ) nonché da strutture e organizzazioni locali (Comune di Ouagadougou, Associazione Watinoma e Impresa sociale Ké de burkinabé)nell’ambito del quale ci siamo accorti che i tre perimetri di terra 15 Ha tot, oggetto di riabilitazione sono letteralmente disseminati di buchi alla ricerca dell’acqua, che rimangono vuoti, prosciugati dal clima e dallo sfruttamento. Inoltre, questi pozzi sono spesso usati dai bambini e dalle famiglie per dissetarsi nonostante in città il rischio che le acque di superficie siano contaminate è ancora maggiore. 

Tutto il ciclo dell’agricoltura è condizionato dalla presenza dell’acqua, da cui quindi dipende anche la sicurezza alimentare della regione. Di conseguenza per Mani Tese uno degli aspetti fondamentali nel lavoro di promozione delle attività agricole è proprio la creazione di infrastrutture adattate al territorio che permettano l’approvvigionamento idrico anche nella stagione secca in modo duraturo.  

Per la “Cintura Verde”, una fascia di vegetazione lunga 21 km e che supera i 2000 ettari, sulla base di scambi avuti coni beneficiari, osservazioni di terreno e dello studio Qualité et vulnérabilité des ressources en eau souterraine du centre urbain de Ouagadougou au Burkina Faso (2008), Mani Tese ha sviluppato un sistema idrico basato su 15 pozzi di profondità funzionanti con energia solare, che alimenteranno i 15 Ha di terreni. Ogni pozzo sarà corredato da 4 bacini di irrigazione e da un sistema di canalizzazione sotterranea e rubinetti installati in punti strategici dei perimetri per facilitare le operazioni di irrigazione.  

 

Gli agricoltori beneficiari del progetto saranno inoltre formati sulla gestione dell’acqua al fine di minimizzare gli sprechi e ottimizzare l’irrigazione.  

 

Questi lavori permetteranno di estendere la stagione agricola al di là della stagionalità dando quindi a 750 produttori l’opportunità di coltivare perennemente 15 ettari di cintura verde, contribuendo al recupero di terre che erano da diversi anni in stato di abbandono.

Difendiamo la trasparenza sull’export di armi italiane

Al via una petizione per chiedere ai deputati di non cancellare la legge 185/90
Mobilitazione delle organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento
“Basta favori ai mercanti di armi”

Mani Tese, insieme a decine di organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento “Basta favori ai mercanti di armi”, lanciano una mobilitazione per chiedere al Parlamento di non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo e i presidi di trasparenza sull’esportazione di armamenti previsti dalla legge 185 del 1990.

Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio 2024 un disegno di legge di iniziativa governativa che cancella i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni. Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell’opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del provvedimento. Il testo è ora all’esame della Camera: sarà esaminato dalle Commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio. Decine di organizzazioni della società civile chiedono ai deputati di modificare il disegno di legge per ripristinare il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni.

L’importanza della legge 185/90

Si tratta di una norma innovativa che il Parlamento ha approvato nel 1990 dopo una grande campagna di mobilitazione della società civile, inserendo per la prima volta dei criteri non economici nella valutazione di autorizzazione delle vendite estere di armi italiane. Un approccio che è stato poi ripreso sia dalla Posizione Comune UE sull’export di armi sia dal Trattato ATT (Arms Trade Treaty). Sebbene nel corso degli anni la legge 185- che prevede il divieto di invio di armi verso Paesi in conflitto e in cui ci siano gravi violazioni dei diritti umani – non sia stata in grado di fermare esportazioni di sistemi militari con impatti molto negativi, è indubbio il grande ruolo di trasparenza che essa ha avuto. Permettendo al Parlamento e alla società civile di conoscere i dettagli di un mercato spesso altamente opaco.

Ora questa possibilità di trasparenza è messa in pericolo a causa di decisioni che vogliono rendere sempre più liberalizzata la vendita di armi, con l’utilizzo di false retoriche: non è vero che c’è un problema di eccessivi controlli sull’esportazione di armi italiane e non è vero che questa modifica della legge 185/90 favorirà una maggiore sicurezza per l’Italia in un momento di crisi internazionale. Al contrario facilitare la vendita all’estero di armi che sicuramente finiranno nelle zone più conflittuali del mondo aumenterà l’insicurezza globale, e quindi anche quella di tutti noi, solo per garantire un facile profitto di pochi. Questa modifica della legge 185/90 parte da lontano perché da anni la lobby dell’industria militare e i centri di ricerca e di pressione ad essa collegati chiedono a gran voce di poter praticamente liberalizzare l’export di armi. A chi fa affari vendendo nel mondo armi e sistemi militari non fa piacere che ci sia trasparenza e controllo anche da parte della società civile, oltre che allineamento con principi che non prendono in considerazione solo i fatturati. Già nella situazione attuale sappiamo bene che non sempre le autorizzazioni rilasciate sono state in linea con i criteri della Legge 185/90 e dei trattati internazionali: se il nuovo disegno di legge dovesse passare la situazione peggiorerebbe, in particolare sulla questione degli intrecci tra finanza e produzione di armamenti.

 

La petizione

Le organizzazioni della società civile aderenti chiedono ai cittadini e alle cittadine e a tutte le organizzazioni interessate di firmare la petizione pubblicata sul sito di Rete Italiana Pace e Disarmo “Basta favori ai mercanti di armi”.

Nei prossimi giorni partiranno anche altre mobilitazioni tra cui l’invio di lettere ai parlamentari, la richiesta di audizioni parlamentari e l’organizzazione di momenti di assemblea pubblica.

Per maggiori informazioni:

https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/

https://www.bancaetica.it/la-trasparenza-sullexport-delle-armi-e-sulle-banche-armate-e-sotto-attacco-difendiamola/

CS3D: Accordo Raggiunto

LONTANO DALL’ESSERE UNA VITTORIA DECISIVA

Venerdì 15 febbraio, in sede di Coreper, è stato raggiunto un accordo politico cruciale riguardante la direttiva sulla dovuta diligenza per le imprese (CS3D). Un passo avanti nella difesa dei diritti umani e ambientali contro le pratiche dannose delle imprese ma il percorso verso l’attuazione completa rimane ancora lungo e complesso. Il testo approvato è il risultato di una lunga e complessa negoziazione, che ha coinvolto molteplici parti interessate e che delinea importanti lacune e limitazioni rispetto alla versione approvata lo scorso dicembre alla fine del Trilogo, in cui già si notavano delle lacune significative, ma un punto di partenza accettabile per miglioramenti significativi nelle fasi di trasposizione.

Tre aspetti fondamentali che richiedono attenzione: innanzitutto, dopo l’accordo di venerdì scorso, l’applicazione della legge coinvolge meno di 5.500 imprese dell’UE, rispetto alle oltre 17.000 originariamente previste nel testo approvato a dicembre. Questa riduzione solleva interrogativi sull’efficacia e sull’ambito di copertura della normativa, evidenziando la necessità di un’attenzione ulteriore per garantire un impatto significativo sulle pratiche aziendali. Salvi anche settori ad alto rischio, come l’abbigliamento e l’edilizia, che avrebbero incluso le aziende più piccole con 250 dipendenti e un fatturato di 40 milioni di euro. Un testo “difettoso” anche rispetto ai tempi di applicazione, che vengono indicati con il 2029 per le imprese oltre i 1.000 dipendenti e con 450 milioni di euro di fatturato e con il 2027 per le imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 1,5 miliardi.

Aspettative, quindi, non solo tradite, ma decisamente ribaltate: dopo gli ultimi negoziati, le catene del valore globale si sono accorciate tagliando proprio quelle attività che, a monte e a valle, rischiano maggiormente di causare danni ambientali e abusi dei diritti umani, come lo smaltimento e il riciclaggio dei rifiuti e il compostaggio e smaltimento in discarica.

Non possiamo non rimarcare che si tratta di un risultato che, ancora una volta, compiace i grandi Stati membri dell’UE, come Italia, Germania e Francia, che, da oltre un mese e mezzo, adottano un atteggiamento di stallo e continue procrastinazioni volti a negoziare una serie di compromessi che evidenziano l’incapacità politica nell’affrontare le urgenti sfide globali, come la crisi climatica e la difesa dei diritti umani.

Il testo richiede ancora l’approvazione del Parlamento europeo, il che lascia aperta la possibilità di ulteriori negoziati e modifiche prima di una ratifica definitiva. La speranza è, di nuovo, in un accordo il cui testo non risulti ulteriormente spogliato di significato, ma di cui venga preservata l’integrità in ragione dei valori su cui si fonda, che dovrebbero essere gli stessi su cui si fonda l’Unione Europea, e delle finalità che persegue, ovvero la tutela dell’ambiente e dei diritti delle persone e che, ancora una volta, fondano l’Unione Europea e il patto sociale tra Stati membri e cittadini.

Come Mani Tese continueremo a collaborare attivamente, al fine di facilitare un processo di trasposizione della normativa che sia non solo migliorativo, ma anche maggiormente tutelante per le persone in tutto il mondo e per l’ambiente.

UGUMANA WA TOUR

CAMPO INTERNAZIONALE IN MOZAMBICO

UGUMANA WA TOUR

CAMPO INTERNAZIONALE IN MOZAMBICO

Partiamo ancora!

Al suo 60anno di impegno Mani Tese propone un viaggio nella regione della Zambesia in Mozambico, dove insieme alle comunità locali realizza programmi per promuovere la sostenibilità alimentare attraverso un approccio agroecologico integrato e l’attivazione di programmi e politiche di lotta e di adattamento ai cambiamenti climatici tramite la riforestazione e la rigenerazione verde urbana.  Incontreremo le comunità coinvolte dai progetti di cooperazione di Mani Tese impegnate nell’agricoltura, nell’allevamento e nella tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’accesso equo alle risorse e conosceremo da vicino l’impatto delle attività che si stanno realizzando su questo territorio e sulle comunità che lo abitano.

Data: 13 – 25 agosto 2024 (*)

  • Numero massimo di partecipanti:8
  • Quota:€ 2.500 (*)
    – La quota include: viaggio aereo, trasporti locali, vitto, alloggio e assicurazione
    – La quota non include: tutto quanto non compreso nella voce “la quota include”

– La quota verrà corrisposta in tre tranche:

prima: inizio maggio 2024 – circa €1.000,00 per acquisto volo aereo;

seconda: inizio giugno 2024 – circa €1.000,00 per anticipo sulle spese in loco (trasporti interni) e contributo spese organizzazione viaggio

terza: inizio agosto 2024 – circa €500,00 per saldo spese in loco

 

(*) le date del campo e la quota potrebbero subire delle piccole variazioni nel momento della prenotazione dei voli, per accedere a offerte migliori o a causa di voli non disponibili nelle date scelte

PROGRAMMA

Il programma prevede:

  • Città di Quelimane e visita al vivaio municipale e alla scuola Aeroporto Expansão per conoscere alcuni progetti realizzati nell´area urbana;
  • Attività con la comunità di Inhangome per conoscere i progetti di Mani Tese nella comunità;
  • Namacurra e visita alla comunità di Mixixime e alle attività di sostegno alle comunità rurali e urbane attraverso l’agroecologia, la riforestazione e l’educazione ambientale e nutrizionale;
  • Maganja da Costa e visita alla comunità di Mugaua Açucar e ai progetti volti a favorire l’autosufficienza alimentare;
  • Maganja da Costa e visita alla comunità di Mussula; spiaggia di Zalala;
  • Località turistica costiera di Tofu;
  • Mocodoene e visita alla comunità di Matine;
  • Città di Maputo e visita delle diverse aree della città, centro e periferia

INFORMAZIONI UTILI

Per effettuare la pre-iscrizione compilare e inviare entro il 14 aprile 2024 la scheda sottostante contenente le informazioni anagrafiche, la presentazione personale e le motivazioni alla partecipazione al campo allì’indirizzo  cecotti@manitese.it. Questo permetterà a Mani Tese di acquistare tempestivamente i biglietti e quindi mantenere validi i costi indicati.

È prevista la selezione dei partecipanti sulla base della scheda inviata.

Il campo è aperto alla partecipazione di maggiorenni. Per poter vivere pienamente questa esperienza si consiglia una conoscenza di base della lingua portoghese.

I partecipanti devono essere muniti di passaporto, con validità superiore ai sei mesi dal momento del viaggio. Inoltre il passaporto deve avere almeno 2 pagine in bianco (consultare sempre il sito Viaggiare Sicuri del Ministero Affari Esteri).

Ulteriori eventuali raccomandazioni di carattere sanitario, la presentazione dettagliata del programma di viaggio, le informazioni legate alla logistica, al paese, ai partner e ai progetti di Mani Tese nell’area verranno fornite ai partecipanti nel corso dei colloqui di selezione e dell’incontro preparatorio previsto sabato 29 giugno 2024.

Una volta accolta la pre iscrizione, Mani Tese avrà cura di inviare ad ogni partecipante una conferma unitamente ad un accordo generale e ad una scheda prezzo trasparente in cui saranno evidenziate le voci che compongono la quota di partecipazione e le indicazioni circa i bonifici da effettuare.

L’iscrizione sarà considerata completa con il versamento della prima tranche della quota, che permetterà a Mani Tese di acquistare i biglietti aerei, e con la restituzione dell’accordo firmato.

SCHEDA DI ISCRIZIONE: Scaricala qui

Mani Tese si unisce alle imprese e alla società civile per chiedere al governo italiano di sostenere la CSDDD

Chiediamo al Governo italiano di sostenere l’adozione della Direttiva sul dovere di Diligenza delle Imprese ai Fini della Sostenibilità

Nel dicembre 2023, Parlamento e Consiglio Europeo hanno concluso i negoziati per la Direttiva sul Dovere di Diligenza delle Imprese ai Fini della Sostenibilità (CS3D). Questa normativa richiederebbe alle imprese di grandi dimensioni di adottare misure di prevenzione e gestione delle violazioni dei diritti umani e dell’ambiente lungo l’intera catena del valore. Accogliamo con favore questo testo, frutto di anni di negoziati, che riflette, inoltre, l’esigenza di un’armonizzazione legislativa, evitando la frammentazione normativa che potrebbe generare incertezza e complessità e assicurerebbe equità per le imprese, consentendo loro di operare in un contesto uniforme e normativo semplificato. Ci uniamo con fermezza all’appello, nella speranza che i nostri decisori politici ascoltino le nostre voci e tengano conto delle nostre preoccupazioni nel processo di approvazione del testo. È cruciale garantire che le prospettive delle imprese e della società civile siano pienamente considerate per creare una legislazione equa e sostenibile per tutti.

TERRA – BUONE PRATICHE DI ECOLOGIA E GIUSTIZIA

Un interessante evento di festa e approfondimento presso Mani Tese Firenze.

Sabato 16 marzo 2024 presso il centro Usato Bene a Scandicci (FI), si terrà una g𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮 e approfondimento su temi importanti, che sarà anticipata da giovedì 14 marzo dalla proiezione del film “Il sale della terra”.

 

Di seguito il programma: